27 maggio 2011

La contesa del canale 22 oscura la Rai Tivù in avaria: messe a fuoco le cause

DA PECETTO A PAVAROLO - La7 e Mediaset devono spostare i ripetitori
Il problema della Rai è il canale numero 22: un’interferenza con Telelibertà. Il problema di La7 e Mediaset,  invece, sta nei ripetitori: a Monte Penice non funzionano, bisogna spostarli. Dove? Il luogo è stato individuato: un traliccio della telefonia mobile che si trova lì nei paraggi. I tecnici hanno finalmente messo a fuoco i motivi  dell’oscuramento della maggiori emittenti in vaste aree della collina. Ma da qui a rimediare, chissà quanto  tempo passerà ancora. Per rivedere la Rai, infatti, bisogna aspettare che il Ministero delle Telecomunicazioni si decida a risolvere le interferenze del canale 22. E per i due network privati è necessario che tutte le parti  coinvolte (Arpa, Comuni ed emittenti) firmino un contratto. Ma la firma tarda ad arrivare. L"avaria si protrae dal 27 novembre 2010, data in cui è avvenuto lo “switch off ” del segnale analogico in Lombardia. Questo ha provocato interferenze e sovrapposizioni tra i segnali delle due regioni e da allora le direzioni centrali, invece dei segnali tivù, hanno lanciato promesse rimaste per aria. Ancora oggi, il fenomeno si presenta a macchia di leopardo in metà del territorio piemontese, comprese molte zone della collina di Torino: da Baldissero a Superga, a Pecetto, Pavarolo, Pino Torinese, Colle della Maddalena, Airali di Chieri e Bardassano. «Oltre al danno, abbiamo anche la beffa – si arrabbia il primo cittadino pecettese, Adriano Pizzo – Il nostro territorio è vittima dell’inquinamento elettromagnetico, per la selva di tralicci presenti e le elevate radiazioni, e in più i  cittadini non riescono a vedere i programmi televisivi, in particolare la Rai. Il segnale arriva soltanto nella parte bassa del paese: più ci si avvicina all’Eremo, peggio è». Il riconfermato sindaco di Pino Torinese, Andrea Biglia, spiega che l’origine del problema sta nelle interferenze con il ripetitore a Monte Penice: «Ma questa risposta ci è stata fornita dai tecnici Mediaset e La7 quasi tre mesi fa: ora siamo ancora in attesa di un  accordo burocratico con le emittenti televisive, per poter procedere ai lavori necessari». Interventi per i quali il Comune  di Pino e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, hanno espresso parere favorevole già da tempo: «In seguito a prove tecniche sul campo, è stato individuato un sito idoneo da cui il segnale
potrà essere riversato sul versante della collina dove manca un’adeguata ricezione – spiega Biglia – Si tratta di un palo di telefonia mobile già esistente: una volta che il contratto sarà firmato da tutte le parti interessate,  l’intervento di adeguamento richiederà tempi brevissimi. Mi auguro che la situazione possa risolversi nel giro di un mese ». E per quanto riguarda la Rai? «Circa un mese fa, la direzione tecnica di Roma ha garantito che presto la situazione si sarebbe risolta, ma ad oggi nulla è stato fatto – ripercorre Maura Fassio, esponente
del comitato di redazione Rai del Piemonte – Raiway sta tentando di “rattoppare” i danni con interventi  provvisori, abbassando o modificando alcune frequenze. Ma per risolvere definitivamente il problema, è  necessario attendere la decisione del Ministero sui provvedimenti da adottare riguardo al Canale 22, che in alcune zone del Piemonte subisce le interferenze tra Rai e Telelibertà, un’emittente privata emiliana». Non mancano le pressioni politiche. Giorgio Merlo, vicepresidente della commissione di vigilanza Rai, punta il dito contro il Ministero delle Telecomunicazioni e sollecita un immediato intervento da parte della direzione tecnica  Rai.
«Sul malfunzionamento del digitale in Piemonte, il silenzio del Governo è assordante. Malgrado le ripetute  interrogazioni parlamentari e una risoluzione approvata all’unanimità dalla Camera, continuano a mancare provvedimenti concreti: ciò sta causando disagi ai cittadini, e mettendo in ginocchio la stessa credibilità dell’azienda radiotelevisiva – scrive Merlo in una lettera indirizzata al nuovo direttore generale della Rai, Lorenza Lei – Di fronte alla sostanziale insensibilità del Ministero delle Comunicazioni, ritengo sia decisivo  l’intervento diretto della Rai». All’interno del centro di produzione regionale Rai l’indignazione è forte: «Il sindacato dei giornalisti è in pieno stato di agitazione – sottolinea il cambianese Bruno Ratti, capo operatore Rai – Oltre alle lamentele di tutti i cittadini che hanno regolarmente pagato il canone, abbiamo iniziato ad avere problemi anche a livello  di pubblicità: è diffuso il malcontento tra le aziende, che non hanno la visibilità che si aspettano.
Il digitale avrebbe dovuto fornire più canali e raggiungere più facilmente tutti i luoghi, mentre invece è avvenuto l’inverso. Ora tutti speriamo che dalla direzione tecnica e dal Ministero si decidano a sbloccare la situazione. E in fretta».
Claudia Malatesta

Corriere di Chieri, 27 maggio 2011 

Ultimatum alla Provincia sulla rotonda di Pavarolo

Se la Provincia non ha i soldi o l’intenzione di costruire la rotonda all’ingresso del paese, all’incrocio tra le vie Baldissero e Casorati, parli chiaramente: piuttosto se ne occuperà direttamente il Comune. Anche perché, se i soldi fossero pochi, è meglio destinarli a un’altra rotonda è urgente costruire, sulla strada della Rezza.La doppia richiesta parte dal sindaco Sergio Bossi, che l’ha rivolta di persona all’assessore provinciale alla viabilità Alberto Avetta. «Ora attendo una risposta - spiega il sindaco - Ci sono infatti due punti di particolare criticità per la circolazione». Il primo, all’imbocco del paese, sembrava già sulla buona strada per essere risolto. Una grande rotonda per eliminare la curva quasi cieca di chi, arrivando da strada Baldissero, deve svoltare a sinistra verso Pavarolo. E’ stato lo stesso Bossi a tracciare il progetto di massima, per una rotonda a quattro raggi: via Baldissero nel tronco che sale dalla provinciale della Rezza e in quello che piega a sinistra verso il cimitero e prosegue in direzione di Superga, via Casorati e un tronco di nuova costruzione che punterebbe verso il cimitero e piegherebbe verso valle, al servizio del nuovo insediamento che dovrà sorgere sulla proprietà Sogno.Rispetto all’attuale rettilineo che sale in paese la rotonda dovrebbe essere disassata, sia per ridurre la velocità delle auto sia per consentire un innesto all’incirca equidistante delle quattro strade.C’è già anche una ipotesi di spesa: «E’ di 55.000 euro - stima Bossi - Ma è probabile che, se la costruissimo noi, si spenderebbe di men. Alla Provincia basterebbe finanziare parte della spesa». Ma la Provincia, che in un
primo tempo aveva inserito l’opera  nel suo calendario dei lavori, ora rinvia: «Se c’è il rischio di andare alle calende greche, piuttosto ce lo dicano chiaramente. E allora provvederemo noi». Poi c’è la rotonda sulla Rezza: «Tra i due cartelli che segnano l’ingresso e l’uscita dal nostro territorio comunale, dai due lati della strada, ci sono undici innesti: per la maggior parte sono strade che conducono a nuovi insediamenti ». Che cosa chiede? «Una rotonda che serva sia noi sia Montaldo, ed elimini l’attuale pericolo per chi svolta a   sinistra».Ma gli innesti sono parecchi: come fare? «Creare due “corsie di accumulo” ai fianchi della strada principale, in modo da eliminare la necessità della svolta a sinistra ». Bossi ha anche segnalato all’assessore provinciale le pessime condizioni della via che da San Defendente scende verso la Rezza a valle di  Bardassano. «In questi giorni gli operai della Provincia hanno riparato la frana che, dopo le piogge di metà marzo, aveva dimezzato la strada poco fuori la frazione - segnala il sindaco - Però, per tutti i mesi in cui la Rezza era stata chiusa per frana a metà dicembre 2008, all’altezza di Bardassano, proprio questa stradina aveva consentito di aggirare l’ostacolo. Un transito superiore a quello consueto, anche da parte di veicoli pesanti, che ha danneggiato l’asfalto soprattutto lungo i margini. Occorrerebbe perciò riasfaltare i tratti più compromessi, e ripassare i fossi laterali».

Enrico Bassignana 

Corriere di Chieri, 27 maggio 2011

13 maggio 2011

Draghetti e cantanti per mamme pavarolesi

Applausi a volontà per karatechi i “Cuccioli di drago” e per i cantanti in erba e che sabato si sono esibiti nel salone dell’elementare “Casorati”, nello spettacolo “Una canzone per te” dedicato alle mamme. Presentati da Alessandro Chieregato e Riccardo Vola, con la regia di Eleonora Sorba, si sono esibiti i giovanissimi allievi della scuola di arti marziali Yoshin Riu, allenati da Fabio Isabettini. Poi hanno cantato Ettore Dafarra, Magdalena Mirto, Giulia Demaria, Daniele Boratto, Bianca Marucco, Isabella Spanu, Stefania Loverier, Mina Valsania, Elisabetta Borca e le piccole Carla Luppino e Margherita Collo.

8 maggio 2011

“Piccole Note Crescono” - prima classificata Irene Porra

VENARIA REALE — Si è concluso sabato sera tra la soddisfazione di grandi e piccini, partecipanti e  spettatori, la prima edizione del concorso canoro “Piccole Note Crescono”, organizzato dalla San Francesco. «Diciannove partecipanti provenienti da Torino e Provincia - afferma don Livio Sola, viceparroco e  responsabiledell’oratorio - sono un ottimo risultato per essere il primo esperimento». Prima classificata
è Irene Porra, di Pavarolo, 10 anni, con “Tintarella di Luna”; secondo sul podio Ettore Dafarra, 16 anni, con “Dicono di me” di Cesare Cremonini; terzo classificato è invece Matteo Pagliasotto, 11 anni, e appartenente alla parrocchia di San Francesco, con “Come Saprei” di Giorgia. Tre buoni da spendersi in strumenti o materiale musicale sono stati assegnati ai vincitori, insieme ai microfoni e ad un omaggio floreale. Scroscianti gli applausi durante la serata, che hanno accompagnato le esibizioni di Erisela Sela, Giada Giordano, Stefania Loyerier, Elena&Virginia, Anna Ferlin e Marianna Mercadante, Miriam Maniglia, Andrea Garello, Magdalena Mirto, Simone Russo, Erika Grattapaglia, Ilaria Papa, Cecilia Passaniti, Ettore Dafarra, Francesca Tomasi,
Marika Ferraro, Angela Raffa, Oriana&Ivan. «Sette partecipanti - conclude don Sola - provenivano dalla nostra parrocchia: speriamo di crescere sempre di più. Un ringraziamento va ai ragazzi dell’oratorio,
che hanno organizzato questo evento chiamando un presentatore professionista e ospiti importanti».
Soddisfatta al termine della serata anche la giuria esterna, tra cui l’immancabile don Claudio Durando, primo ideatore del concorso e viceparroco responsabile dell’oratorio della San Francesco fino a settembre
dello scorso anno. (s.c.)

Il Risveglio, 5 maggio 2011