Sembra poco. Si può avere la sensazione di essere vicini alla grande città. "Magari si va il sabato a fare un giro... potremmo prendere i mezzi, così non ci stressiamo nel traffico."
E già.
Pavarolo, anche se a 17.000 metri da Torino, è come un'isola in mezzo al Pacifico, se dipendi dai mezzi pubblici.
Esempio: vuoi farti un giro a Torino il sabato pomeriggio? allora:
- prendi in mano l'orario dell'autolinea. Noti con stupore che il numero di corse a disposizione si conta con le dita di una mano.
- queste poche corse, in compenso, impiegano più di un'ora per coprire una ventina di chilometri. Il tempo a disposizione per la gita si riduce di due ore...
- trovi la corsa che più combacia con il tempo a disposizione e l'orario da te desiderato
- mentre ti vesti per uscire, tua moglie scopre che la corsa è "feriale, escluso sabato" Cribbio! torna al punto 3.
- ti accontenti di una corsa che parte un'ora e mezza prima. Fra tre minuti. Corri!
- il ritorno: l'ultima, ultimissima corsa, parte prima del tramonto. Alle 18 e qualcosa. La gita a Torino diventa "un salto". Comunque, siccome ci vuole un'ora e passa, arrivi giusto per cena! Occhio però a non perdere il pullman.
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Abbiamo la fortuna di abitare in una delle regioni più ricche di una delle sette nazioni più ricche del pianeta. Siamo fortunati, ma nello stesso tempo siamo noi a lavorare e produrre questa ricchezza. Con il nostro lavoro e le nostre tasse contribuiamo al mantenimento di questo livello di benessere. Ma alcuni servizi pubblici non sono all'altezza.
A Pavarolo, siamo ridotti all'immagine del paesotto da spot pubblicitario dove arriva la "corriera" strombazzando e scansando galline e bambini in bicicletta, la domenica mattina, mentre le campane suonano e i vecchi prendono l'aperitivo sui tavolini del bar. Andiamo. Abbiamo bisogno di muoverci,di andare a scuola, in ufficio, al cinema, senza dover per forza spendere ogni volta dieci euro di benzina e quattro per il parcheggio, inquinare, ecc.
Il pulmino blu che sta più tempo fermo a fare biglietti che in marcia (in base all'orario, la media è sotto i 20 km/h) ci sta stretto, le fermate ridotte a una palina senza un tetto e senza una panchina sono da quarto mondo, gli orari da scuolabus non ci servono. Le imprese di trasporto diranno: non c'è il volume di passeggeri per implementare nuove corse. Noi rispondiamo: dateci il servizio (di qualità proporzionata al prezzo della corsa), i passeggeri arriveranno. E' il modo naturale con cui si porta lo sviluppo sul territorio, e non viceversa.
Quali sono le vostre esperienze con il trasporto pubblico?