7 novembre 2009

Piano piano, non si arriva mai


Quanto siamo lontani da Torino? diciassette chilometri, secondo il sito web del nostro comune.
Sembra poco. Si può avere la sensazione di essere vicini alla grande città. "Magari si va il sabato a fare un giro... potremmo prendere i mezzi, così non ci stressiamo nel traffico."


E già.


Pavarolo, anche se a 17.000 metri da Torino, è come un'isola in mezzo al Pacifico, se dipendi dai mezzi pubblici.
Esempio: vuoi farti un giro a Torino il sabato pomeriggio? allora:
  • prendi in mano l'orario dell'autolinea. Noti con stupore che il numero di corse a disposizione si conta con le dita di una mano.
  • queste poche corse, in compenso, impiegano più di un'ora per coprire una ventina di chilometri. Il tempo a disposizione per la gita si riduce di due ore...
  • trovi la corsa che più combacia con il tempo a disposizione e l'orario da te desiderato
  • mentre ti vesti per uscire, tua moglie scopre che la corsa è "feriale, escluso sabato" Cribbio! torna al punto 3.
  • ti accontenti di una corsa che parte un'ora e mezza prima.  Fra tre minuti. Corri!
  • il ritorno: l'ultima, ultimissima corsa, parte prima del tramonto. Alle 18 e qualcosa. La gita a Torino diventa "un salto". Comunque, siccome ci vuole un'ora e passa, arrivi giusto per cena! Occhio però a non perdere il pullman.
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Abbiamo la fortuna di abitare in una delle regioni più ricche di una delle sette nazioni più ricche del pianeta. Siamo fortunati, ma nello stesso tempo siamo noi a lavorare e produrre questa ricchezza. Con il nostro lavoro e le nostre tasse contribuiamo al mantenimento di questo livello di benessere. Ma alcuni servizi pubblici non sono all'altezza.

A Pavarolo, siamo ridotti all'immagine del paesotto da spot pubblicitario dove arriva la "corriera" strombazzando e scansando galline e bambini in bicicletta, la domenica mattina, mentre le campane suonano e i vecchi prendono l'aperitivo sui tavolini del bar. Andiamo. Abbiamo bisogno di muoverci,di andare a scuola, in ufficio, al cinema, senza dover per forza spendere ogni volta dieci euro di benzina e quattro per il parcheggio, inquinare, ecc.
Il pulmino blu che sta più tempo fermo a fare biglietti che in marcia (in base all'orario, la media è sotto i 20 km/h) ci sta stretto, le fermate ridotte a una palina senza un tetto e senza una panchina sono da quarto mondo, gli orari da scuolabus non ci servono. Le imprese di trasporto diranno: non c'è il volume di passeggeri per implementare nuove corse. Noi rispondiamo: dateci il servizio (di qualità proporzionata al prezzo della corsa), i passeggeri arriveranno. E' il modo naturale con cui si porta lo sviluppo sul territorio, e non viceversa.

Quali sono le vostre esperienze con il trasporto pubblico?