Sentieri di Pavarolo

Escursione breve ma molto varia e piacevole, che si snoda sulle colline di Pavarolo: si comincia con la salita tra i campi coltivati di Tetti Borri, si continua su un panoramico crinale di campi, vigne e bosco fino a Tetti Valentino, e poi si risale un altro panoramico crinale. Quindi si scende in fitto bosco ai Tetti Viora, per poi risalire nel centro di Pavarolo, con lo studio e la casa di Felice Casorati, il castello, i mosaici all’aperto.

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Dal parcheggio del cimitero di Pavarolo (310 m) si fanno pochi passi sulla provinciale costeggiandone il muro, e si svolta a sinistra su una stradina che ne segue un altro lato, poi prosegue diritta tra i campi, sterrata e in lieve discesa, per attraversare il fondo della verde valle in cui scorre il  rio delle Boie. Oltre il rio il viottolo (segnavia 244 sulla mappa) piega a sinistra in piano, quindi si alza in diagonale fra i campi in direzione delle cascine di Tetti Borri, poi si riduce a traccia che sta tra il bosco (a destra) e i campi (a sinistra), e con una curva a sinistra arriva a Tetti Borri (341 m). Piegando a destra si passa in piano tra le cascine, quasi tutte ancora in attività, per continuare sulla strada inghiaiata che domina la valle del rio delle Boie con lo sfondo del castello di Montaldo. In breve si esce su una ripida strada asfaltata, che si segue in salita arrivando subito sul crinale della collina, dove si trova un incrocio di strade con in mezzo un pilone votivo (355 m, 0.30 ore). Si lascia a sinistra la strada per Airali e si sale a destra, non sulla strada più ampia, ma sul viottolo che sta a destra di un altro pilone, dedicato a Santa Rita. È la strada del Bleu (segnavia 253) che sale inerbita e a tratti fangosa lungo il crinale, tenendosi ora tra i vigneti sul lato sinistro, ora sul lato destro con scorci sui castelli di Montaldo e Pavarolo. Poi entra su questo versante nel bosco, dove procede quasi in piano e poi in lieve discesa, uscendo su una stradina asfaltata. Si prosegue diritto (segnavia 53), passando tra le  cascine di Tetti Valentino, poi la strada piega a sinistra e in piano confluisce sulla strada del
Cervo e subito dopo sulla provinciale Pavarolo- Baldissero. Anche qui si va diritto, e con pochi passi tra le case si arriva alla Cappella del Toetto (364 m, 0.20 ore). Qui si abbandona la strada per Baldissero (vedi itin. 15) e si segue sul lato destro della cappella la stradina, all’inizio asfaltata, che sale tra villette e cascine, poi diventa un viottolo (segnavia 55) che continua a salire lungo il costone, con ottimi scorci su Baldissero. Quindi piega a destra tra campi e vigneti, e va ad affacciarsi su Pavarolo e il suo castello, per poi proseguire in piano, con piacevolissimo tracciato sul costone erboso che domina a sinistra Baldissero e a destra Pavarolo. In piano si arriva così al pilone Santo Stefano, sull’angolo della recinzione di una cascina (440 m,
0.30 ore; se si arriva alla strada asfaltata non si è visto il bivio e bisogna tornare indietro). Si va a destra sul sentiero 242 che si abbassa lungo la recinzione della cascina e fa subito un tornante a destra nel prato, quindi entra nel bosco, dove procede a mezza costa quasi in piano, a valle del costone percorso pochi minuti
prima, offrendo scorci su tutta la conca di Pavarolo. Poi riprende la discesa, sempre nel bosco, fa una curva a sinistra presso una antica casetta, e con un tratto ripido e fangoso arriva a Tetti Viora. Si continua a scendere sulla ripida stradina asfaltata, toccando le diverse cascine di Tetti Viora e avendo sempre di fronte il borgo e il castello di Pavarolo, si arriva al fondovalle (320 m, 0.30 ore). Attraversato il rio delle Boie si trova subito un incrocio: in caso di necessità, andando a destra si torna rapidamente al parcheggio. Ma è davvero consigliabile la prosecuzione sul ripido stradello asfaltato che sale verso Pavarolo (370 m). In breve  si arriva su via del Rubino, che si percorre verso sinistra: dopo pochi passi si trova sul lato a valle il bianco edificio utilizzato come studio da Felice Casorati (2 bacheche con riproduzioni di sue opere); poco  oltre la strada piega a destra ed esce su via Maestra: la casa d’angolo sulla destra è quella dove visse d’estate per molti anni il pittore (anche qui riproduzioni di opere). Si percorre ora la via Maestra, tra antiche  case, fino alla piazzetta con il “caffè letterario”, dominata dal Castello. Si può salire la scalinata per fare un giro circolare su via Barbacana, poi si può scendere per via Roma, facendo due passi a destra su via del Rubino (o “via degli artisti”) per osservare alcuni mosaici realizzati in occasione della biennale di pittura intitolata a Casorati. Infine si prosegue per via Roma, e in breve si arriva alla sp 4: seguendola verso sinistra si arriva subito al parcheggio (0.30 ore).
FURIO CHIARETTA