20 aprile 2012

Villa Enrichetta mette il sindaco in minoranza

Cantiere fermo. Comune tentato di cedere cubatura e 6.000 mq di terreno

villa Enrichetta - progetto
Un cantiere fermo da mesi a causa della crisi nell’edilizia, una prospettiva di crescita urbanistica che vede vacillare la maggioranza del sindaco Sergio Bossi: la ristrutturazione del più suggestivo edificio del paese innesca una reazione a catena, che potrebbe arrivare a coinvolgere il progetto di nuovo polo scolastico da costruire accanto al campo sportivo. La vicenda è imperniata su Villa Enrichetta, pregevole edificio settecentesco di cui è in corso una radicale ristrutturazione promossa dalla società Fe.Di., a cui fanno capo l’impresa edile chierese Fe.Be. e la concessionaria auto Di Viesto. Dalla villa e dai rustici annessi si  ricaveranno 12 appartamenti di lusso, di metratura tra 100 e 190 metri quadrati, dotati di due box interrati ciascuno (con ingresso da via Maestra). Saranno “case intelligenti" all’insegna della domotica (disporranno di un sistema per controllare tutti gli impianti e gli elettrodomestici) e avranno prezzi compresi tra i 450 e i 700.000 euro. In teoria gli alloggi avrebbero dovuto essere pronti circa un anno fa: «I lavori sono stati sospesi per qualche mese a fronte della precaria situazione del mercato immobiliare - spiega Paolo Gai, amministratore della Fe.Di. - Completeremo l’opera entro il 2013». Ma la ristrutturazione della villa e delle pertinenze è solo il primo atto in uno scenario più complesso, oggetto di variante strutturale al piano regolatote, che prevede di costruire villette bi- o quadrifamigliari per un totale di 22-24 alloggi, su terreni adiacenti alla villa e affacciati verso Baldissero. Una variante alla quale si potrebbe aggiungere un altro pezzo, se il Comune mettesse in vendita la cubatura edilizia e i 6.000 metri quadrati che possiede a nord del parco della villa, nelle vicinanze della cappella di San Sebastiano. Proprio quest’ultima ipotesi innesca la reazione di due pilastri della maggioranza: l’assessore alla cultura Enrico Aliberti e Giancarlo Bourlot chiedono espressamente che i 6.000 metri quadrati restino di proprietà pubblica e siano trasformati in parco.
A ciò si aggiungono due interrogazioni della minoranza guidata da Valeria Roccati (più la consigliera  indipendente ed ex assessore Eleonora Sorba), che vogliono avere lumi sia sulla questione Villa Enrichetta sia sul progetto di polo scolastico. Tra critici e dubbiosi, i consiglieri che tirano il freno a mano su Villa Enrichetta e dintorni sono sette: la maggioranza in Consiglio. Ma il sindaco Bossi getta acqua sul fuoco: «Di definitivo non c’è nulla, soprattutto a proposito del nostro terreno in zona San Sebastiano. Anche perché la questione del polo scolastico è in una fase delicatissima ». Perché? «Nel giro di una decina di giorni sapremo se riceveremo i contributi indispensabili per far decollare il progetto. Se così non fosse, dovremmo ripiegare sul vecchio progetto di costruire solo la materna: e allora i 6.000 metri quadrati che possediamo a poca distanza dalla scuola elementare “Casorati" sarebbero più che utili». Con la scuola materna o senza, però, quei 6000 metri quadrati sono destinati a trasformarsi in una linea del Piave: «Il sindaco faccia un passo indietro - chiede Bourlot - Riconosca la validità delle nostre osservazioni e lasci perdere l’urbanizzazione di
un terreno che non era compreso nella variante strutturale della villa». Aggiunge Aliberti: «Un’eventuale scelta di sviluppo edilizio proprio in quel punto andrebbe contro gli obiettivi di sviluppo culturale e turistico che perseguiamo da tempo ».
 Enrico Bassignana
Corriere di Chieri, 20 aprile 2012 

13 aprile 2012

Tre farmacie in più nelle zone periferiche

La nuova pianta organica ne prevede una comunale
alle Maddalene e due private a Airali e strada Vallero


Una farmacia anche alle Maddalene, ad Airali e in strada Vallero. E’ stata licenziata martedì, in prima commissione comunale, la nuova pianta organica delle sedi farmaceutiche del Comune di Chieri. Ora la parola spetta ad Asl e Ordine dei farmacisti, che dovranno approvarla.Poi passerà alla “sentenza” del Consiglio comunale. Così la mappa definitiva sarà mandata alla Regione entro fine mese, senza il rischio del commissariamento. Con la legge Monti sulle liberalizzazioni si è abbassato il quorum di abitanti per farmacia: adesso potrà essercene una ogni 3.300 abitanti. Chieri ha 36.168 residenti, quindi potranno essere aperte
tre ulteriori presìdi. Il Comune ha così iniziato a revisionare la pianta organica delle sedi farmaceutiche del territorio per poter far spazio alle nuove attività. Non più 9 zone, com’era stato deciso a settembre, ma 11. Due in più con alcune modifiche. Il Comune spera nella prelazione sull’apertura della nona farmacia,  localizzata in Borgata Maddalene, già prevista con la passata legislazione, ma non ancora istituita.La
conferma arriverà dalla Regione. Se non venissero apportate altre modifiche le tre nuove farmacie sarebbero dunque aperte in zona Maddalene la comunale, zona Vallero e Airali le private messe a concorso. «Intanto abbiamo ridistribuito meglio le zone in base agli abitanti - premette Antonio Vigliani, assessore comunale al bilancio - Questo per garantire l’accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree a bassa densità di popolazione». Per fare questo sono state ridelimitate le zone 5, 6, 8 e 9, mentre le altre restano invariate. Ecco la situazione in dettaglio, zona per zona. La farmacia Piazza, in via Vittorio Emanuele 33 (zona 1) continuerà a servire i 3.019 residenti comprendendo l’area che va da corso Torino, al confine di Pino Torinese, vicolo Romano, via San Giorgio, parte di via Garibaldi fino al Tiro a segno e strada Valle
Pasano a ridosso di Baldissero e Pino. Tutto invariato anche per la farmacia Burzio di via XX settembre, della zona 2, che coprirà i 1.533 abitanti di via Vittorio,via Broglia, via Santa Clara e via Principe Amedeo
fino a un pezzo di viale Fasano. Regis (zona 3) in via Vittorio Emanuele 50, farà da riferimento ai
4.512 chieresi che abitano tra via XX settembre, via San Domenico, piazza Europa, via Monti, via Vittone, via Bogino, corso Matteotti, via Garibaldi, vicolo Romano, via Martiri di via Fani. La Comunale 2, in piazza Duomo, entra nella zona 4 e copre, oltre agli utenti dell’ospedale, i 4.054 residenti tra viale Diaz, strada
Cambiano, strada Fontaneto, via Quintino Sella, via Roma. Viene ridimensionata l’area della Claretti Pacioni in viale Fasano (zona 5).Dagli attuali 8.969 abitanti ne coprirà 7.216, “donandone” 1.751 alla farmacia di nuova istituzione che sarà nella decima zona “Vallero”. Claretti Pacioni coprirà quindi, dal confine con
il Comune di Pino, strada Pecetto, via Roaschia, via Tamagnone, via Moncalvo, viale Fiume, viale Fasano, viale Diaz. Perde una fetta anche la Comunale 1 (zona 6) di via Amendola, che da 5.407 abitanti scende a 4.977, dando quelli in esubero, ovvero 430, alla nuova farmacia di “Airali” prevista nella fetta tra strada
Baldissero, strada della Rosa e strada Canarone. La farmacia di nuova istituzione dovrebbe quindi far da riferimento anche ai Comuni di Pavarolo e Montaldo, attualmente senza farmacia.Santa Croce (zona 7), di via Riva 17, resta legata agli attuali 2.634 residenti di via Buttigliera, al confine con Arignano,Andezeno, corso Matteotti, via Bogino, via Montù e strada Riva. Crescono invece gli utenti della farmacia Aliberti di Pessione. Dagli attuali 1.849 salirebbero a 2.920 acquisiti grazie alla nuova suddivisione delle aree.La  farmacia di Pessione è infatti inglobata nella zona 8 che comprende il Gialdo, strada Cambiano sino a  Borgata Falcettini, strada Tetti Fasano,via Montù, strada vecchia di Riva e i confini con Riva, Poirino
e Santena. La zona 9, dove aprirà la farmacia “Maddalene”, rispetto alla delibera di settembre viene ridimensionata e passa da un bacino di 4.195 abitanti a 3.126. Sarà di servizio per i residenti di Madonna
della Scala, via Generale Perotti, via Sisto Quarto, la circonvallazione di Falcettini e il confine con Cambiano. La “Vallero” (zona 10) farà da concorrente dal lato opposto, toccando anch’essa il confine di Pino Torinese, strada Pecetto, strada della Luigina, via Moncalvo, via Roaschia, corso Torino. Prima di licenziare la delibera sorgono alcuni dubbi: «La farmacia ad Airali mi sembra inutile a livello numerico e poco appetibile per un privato - sostiene Roberto Quattroccolo consigliere del Pd - Anche a Pino c’è già una farmacia sul confine di Chieri. Non diamo un servizio in più ma dei doppioni e anche chi l’aprirebbe non avrebbe un reale ritorno economico». Ribatte Vigliani: «Il nostro obiettivo potrebbe proprio essere intercettare i residenti dei Comuni limitrofi - sostiene l’assessore al bilancio - La liberalizzazione dovrebbe dare un servizio in più alla popolazione ». La legge Monti però fa discutere: «Accadrà come con la Coop - interviene Vincenzo Caimano consigliere dell’Udc - Anche l’apertura di nuove farmacie metterà a rischio il  fatturato di quelle già esistenti, come è successo ai negozi del centro che ora faticano a rimanere aperti».
La discussione prosegue: «Il nostro compito non è dare soldi alla farmacie, ma un servizio al cittadino - interviene Raffaele Furgiuele di Chieri Futura - Un numero maggiore agevola non soltanto i chieresi, ma anche i paesi limitrofi. Bisognerebbe aprirne 15, se fosse fattibile».
 Debora Pasero
Corriere di Chieri, 13 aprile 2012

1 aprile 2012

Pavarolo demografico - i dati del censimento



PAVAROLO

2010

2011




Residenti 1107 1136



Famiglie 442 464



Matrimoni 9 6



Nati 8 8



Morti 11 7



Differenza -3 -1



Immigrati 48 61



Emigrati 59 33



Differenza -9 28