14 febbraio 2011

Cosa c'entra Bardi con Pavarolo? leggi!

Bardi è un paesino arroccato sulle montagne. L’autostrada dista 40 minuti di tornanti. Mentre lo si avvicina, la prima cosa che si nota è la rocca medievale, imponente, attorno alla quale crescono le case. Bardi è uno dei tanti borghi italiani dati per spacciati dalle statistiche demografiche: dieci anni fa lo si considerava in agonia e destinato a una inevitabile fine. La popolazione si stava spegnendo lentamente e così le attività commerciali. Ma il tempo ha ribaltato ogni fosca aspettativa.

Oggi a Bardi nascono bambini, altri ne arrivano da fuori, le aziende riprendono vita e il calo demografico si è arrestato.

Che cos’è successo?

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4 febbraio 2011

Ciclopiste, aree verdi, parchi golenali

I progetti dei Comuni limitrofi: chiesti 3 milioni alla Regione

Tre milioni: tanto chiedono alla Regione i tredici comuni del Chierese, più il parco della Collina, per concretizzare la “Corona verde”.
Ecco allora quali sono le proposte sul piatto, fermo restando che i progetti accettati saranno finanziati dalla Regione per l’80% del totale.
Baldissero vorrebbe completare la pista ciclopedonale che porta alla basilica di Superga, allestendo sul percorso due punti panoramici (322.700 euro). Chieri vuole riqualificare il parco di San Silvestro (600.000 euro), mentre Cinzano punta
a riqualificare i percorsi collinari già esistenti, migliorando anche accessibilità e accoglienza (101.200 euro). Montaldo vorrebbe sistemare il percorso che da piazza Fornace porta al cimitero e ai sentieri verso Andezeno e Marentino (309.500 euro); sui sentieri, per migliorarli, punta anche Moriondo (29.160 euro).
Pavarolo, il “paese degli artisti”,vuole migliorare il suo centro storico (218.000 euro); da Pecetto si propone il  potenziamento della rete ciclopedonale, valorizzando i punti panoramici (355.000 euro). Ai sentieri della Panoramica, vera “porta del parco”, guardano sia la municipalità di Pino Torinese (125.000 euro), sia il parco della Collina Torinese (250.000euro). In pianura, Riva ipotizza una pista ciclopedonale lungo il rio Scarosa e un collegamento ai giardini di Palazzo Grosso (226.800 euro). Santena vorrebbe allestire un parco golenale (398.720 euro), mentre Trofarello vorrebbe riqualificare le aree verdi antistanti la stazione (600.000 euro).
Infine, insieme, Marentino e Arignano: con 200.000 euro riuscirebbero a collocare la paratoia mobile che consentirebbe
di innalzare il livello e ampliare la superficie del lago di Arignano.

Corriere di Chieri

Prende forma la scuola a Pavarolo - Ora si cerca l’aiuto della Regione

Ha preso forma il polo scolastico che dovrà sorgere a valle di via Baldissero, a lato del campo sportivo: l’hanno disegnato gli architetti Arianna Quaglia e Luca Tartaglia. «Ospiterà la scuola materna, composta da tre sezioni, e la scuola elementare “Casorati” - anticipano i progettisti - Disporrà di una palestra e di tutti i locali accessori: mensa, cucina e spazi per attività parascolastiche». I posti saranno 150 per l’elementare e 100 per la materna: in pratica si tratta
di raddoppiare o più la capienzadegli attuali edifici. I tempi? Tre anni circa, se i finanziamenti arriveranno e se non ci saranno intoppi.
Il progetto ora è in Regione: «Stiamo concorrendo a un bando per finanziare la costruzione di nuove scuole - spiega il sindacoSergio Bossi - A fronte di una spesa prevista di 2,5 milioni, aspiriamo a un contributo di 860.000 euro.
Tra due mesi sapremo se la nostra sarà inserita tra le opere finanziate». Per arrivare alla somma necessaria, però,
manca ancora parecchio. Ma Bossi non è preoccupato: «Mezzo milione potrà arrivare dal ministero dell’Istruzione e altri
700.000 li abbiamo già accantonati noi. Restano 440.000 euro, per i quali accenderemo un mutuo». Prima della collocazione attuale,s’erano già valutate altre due ipotesi. Il sindaco le riassume: «La prima: costruire solo la materna,
su un terreno adiacente al parco di Villa Enrichetta, all’altezza della cappella di San Sebastiano. Una soluzione che poi è stata scartata per più ragioni: le principali riguardano la difficile viabilità della zona e la natura del terreno, che avrebbe fatto crescere i costi di costruzione».
Nel frattempo, però, si profila la variante di Villa Enrichetta, che concede spazi al Comune in cambio della ristrutturazione  dell’edificio storico e delle sue pertinenze. «Ecco allora la seconda ipotesi - prosegue il sindaco - Costruire la scuola materna in adiacenza all’elementare, utilizzando lo spazio del magazzino comunale nel frattempo trasferito all’Olmetto ».
E’ un progetto fattibile, per il quale dal ministero dell’Istruzione arrivano anche 200.000 euro. «Però ecco entrare in campo altre variabili. Pensavamo, in contemporanea, di fare delle ristrutturazioni anche all’edificio dell’elementare.
Ma, a causa delle nuove normative per il risparmio energetico, il costo sale oltre le nostre previsioni ».
Non è tutto: «Si aggiunge l’obbligo di adeguare le strutture scolastiche dal punto di vista antisismico: una spesa improponibile, dovendo lavorare sul vecchio». Ed ecco allora l’ultima soluzione: «Stavamo pensando a un complesso
polivalente nei pressi del campo sportivo, dove ospitare anche il municipio, uffici, un ristorante. Rinunciamo a questa idea e destiniamo lo spazio alle scuole». E’ su questo spunto che gli architetti Quaglia e Tartaglia si sono messi al lavoro: «Avremo un complesso che apparterrà alla classe energetica A+. Sulla falda del tetto della palestra, rivolta a sud,
verrà installata una serie di pannelli fotovoltaici a completa copertura del fabbisogno di energia elettrica, mentre su altra superficie, sempre rivolta a sud, verranno collocati 25 pannelli solari termici che forniranno energia per razionalizzare
e ridurre i consumi». Dal punto di vista architettonico, l’edificio sarà tale da adeguarsi sia alla tradizione, sia al contesto
naturale. «La sua pianta ricorderà quella delle vecchie cascine, con un cortile centrale - osserva il sindaco - I muri perimetrali avranno mattoni faccia a vista, mentre la palestra avrà un rivestimento in lamiera coibentata: uno ”stacco”
per evidenziare come la costruzione sia di epoca e concezione moderne ».Aggiungono i due progettisti: «Il nuovo edificio sarà costruito a fondovalle, e perciò lo si vedrà dall’alto. Per questa ragione abbiamo progettato tetti piani, che avranno
uno strato di finitura in ghiaia e poi saranno rivestiti di piante».
Per la progettazione dei volumi e delle relative qperture sono stati presi in considerazione anche i venti dominanti
nell’area. Infatti sul lato nord, colpito dal vento, le poche finestre avranno dimensioni ridotte; i locali destinati ad aule o
laboratori saranno invece rivolti ad est o a sud, specialmente quelli delle varie sezioni  della materne. Nel suo insieme,
il posizionamento delle aperture punta a rendere massima la ventilazione naturale degli ambienti, per ridurre la necessità del condizionamento d’aria in estate. I progettisti fissano in 22 mesi il tempo necessario per costruire il polo scolastico, a partire da quando si darà il via ai lavori. «Ora attendiamo il responso della Regione, e nel frattempo  battiamo cassa al ministero dell’Istruzione. Non appena avremo i soldi verrà dato il via all’opera».
Enrico Bassignana

Corriere di Chieri, 4 febbraio 2011

1 febbraio 2011

Pino e Baldissero senza televisione

Digitale terrestre, zone scoperte: le promesse di Mediaset

Mediaset promette di intervenire, dalla Rai silenzio assoluto. Continua il black out televisivo in collina, causato dalla mancata ricezione del segnale digitale in alcune aree. In particolare, le tv sono quasi del tutto oscurate a Pino
Torinese e Baldissero. E’ iniziato tutto il 27 novembre, data in cui è avvenuto lo “switch off” del segnale analogico in Lombardia, che ha coinvolto anche parte del Piemonte orientale. «Nei giorni scorsi sono riuscito ad incontrare alcuni tecnicidi Mediaset: nell’arco di  alcune settimane, interverranno sul ripetitore di Monte Penice - rivela il sindaco pinese,
Andrea Biglia - Hanno spiegato che il problema è legato all’eccessivo irraggiamento: dovranno abbassare le frequenze,
in modo che i canali non interferiscano tra loro». E per quanto riguarda le altre emittenti? «Martedì ho appuntamento
con i tecnici diLa7. Inspiegabile è invece il silenzio da parte della Rai: ormai da due mesi non ricevo risposte. All’inizio mi avevano detto semplicemente che i segnali dovevano assestarsi. Poi, più nulla».
Intanto il chierese Beppe Cerchio, vicepresidente del Consiglio provinciale, ha avviato un tavolo istituzionale in Provincia per affrontare il problema. «Il primo passo sarà realizzare una puntuale mappatura della ricezione per quanto riguarda i territori interessati,che vanno da Baldissero a Superga, Pavarolo, Eremo, Pecetto, Airali di Chieri, Valle Ceppi di Pino  Torinese, Bardassano, frazione di Gassino e Colle della Maddalena - elenca Cerchio - Una volta individuate le zone in cui il segnale digitale è assente o subisce interferenze, solleciteremo il ripristino dei ripetitori» L’ufficio di Presidenza ed i
capigruppo della Provincia si incontreranno con Sergio Schiavi, tecnico della Regione, e Gian Piero Godio, commissario
del Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazioni del Piemonte). Intanto nei Comuni proseguono le proteste. «E’ inaccettabileche il processo di digitalizzazione stia creando tutti questi disagi - si arrabbia Carlo Corinto, primo cittadino  diBaldissero - Dò ragione a tutte le famiglie che, dopo aver pagato il canone Rai, si infuriano perchè non riescono a  vedere il TG3 nelle ore serali».
Claudia Malatesta

Corriere di Chieri, 1 febbrario 2011