13 settembre 2009

La mostra di Daphne Maigham Casorati, vista da G. Ghignone

Il nostro Gianfranco Ghignone dopo aver assistito alla mostra di Imperia in Villa Faravelli, ha scritto un'articolo sul Corriere di Chieri:

Le eleganti sale di Villa Faravelli di Imperia ospitano, dal 18 luglio fino a domenica13 settembre, una mostra dedicata a Daphne Maugham Casorati: una delle più importanti pittrici italiane del Novecento. Così è considerata dai maggiori critici internazionali l’artista di origini inglesi, dapprima allieva e poi moglie di Felice Casorati. La mostra imperiese è un “doveroso omaggio” che, il capoluogo del Ponente Ligure, in collaborazione con alcune istituzioni culturali (l’Archivio Casorati di Torino, L’Archivio d’Arte Contemporanea dell’Università di Genova e la Fondazione Ferrari di Genova), rendono a Daphne Maugham. Gli estimatori non sono mancati, 30-40 presenze ogni giorno, nonostante, la rassegna sia stata scarsamente segnalata nella cittadina ligure.
Oltre sessanta opere, alcune delle quali inedite, che documentano un percorso artistico sviluppatosi con originalità tra gli anni dieci e settanta del Novecento. I dipinti, i quadri di figura e di interni, le grafiche, i paesaggi e le nature morte, sono le pagine del diario di vita “delicatamente pennellato” di questa interessante artista. Incontri, persone, oggetti, luoghi,…Oltre ai paesaggi del Ponente Ligure, dove la famiglia Casorati amava trascorrere le vacanze estive, non mancano quelli di Pavarolo. La quasi totalità dei paesaggi esposti ad Imperia riproducono, infatti, scorci del paese, della campagna e delle colline pavarolesi dove i Casorati trascorrevano lunghi periodi dell’anno e dove Daphne amava dipingere “plein air”: La casa di Pavarolo, The child in the garden (che ritrae il figlio Francesco all’età di quattro anni nel giardino della casa in fondo alla via Maestra), Campo arato a Pavarolo, Paesaggio a Pavarolo, Veduta di Pavarolo dallo studio (quello di via del Rubino), Finestra a Pavarolo, sono alcuni titoli dei quadri esposti dedicati al paese della collina torinese.
Il rapporto maestro-allieva non fu univoco. “Mio padre aveva una grande stima per mia madre come pittrice. – ricorda il figlio Francesco Casorati, pittore e docente all’Accademia Albertina di Torino – Egli chiedeva sempre consiglio a mia madre anche per la scelta delle opere da esporre nelle mostre”. E, Felice Casorati così definiva la moglie: “Daphne è nata per dipingere, io per costruire cerebralmente una pittura… Credo che io, il suo maestro, abbia avuto da lei la migliore e più sana lezione umana ed artistica. Da quando Daphne è venuta nella mia casa e ha preso silenziosamente il suo posto accanto a mia Madre (Carolina Borgarelli) e alle mie sorelle (Pina e Elvira), il mio lavoro è diventato più sereno, più sicuro e più calmo… Fu allora che ripresi la mia vecchia cassetta e ritornai, come ai tempi della fanciullezza, a girovagare per le composte, ordinate e dignitose colline di Pavarolo. Ammiravo Daphne che dipingeva con semplice gioia, la gioia le trasfigurava il viso, i suoi piccoli paesaggi. Viveva momenti di vero rapimento dimentica di sé, di me, di tutto”.
Molti a Pavarolo ricordano ancora la presenza discreta di Daphne Maugham Casorati: donna con un suo fascino, forse un po’ altero. Ma è il pittore-letterato Carlo Levi a offrirne un ritratto più penetrante: “Alta, chiusa, pallida, piena di riserbo e di una bellezza che, per venire dall’interno, dalla limpidità dei sentimenti, pareva più profonda e misteriosa”. “Dafne pallida e sottile – così la ricorda la scrittrice Barbara Allason – … che, pareva più lontana dalle parole che taciturna”.
Gianfranco Ghignone

Biografia
Daphne Maugham è nata a Londra nel 1897. Figlia e nipote di artisti. Il padre Charles, avvocato e diplomatico, è fratello dello scrittore William Somerset Maugham. La madre, Mabel Hardy (Beldy), è una raffinata pittrice e musicista, figlia del noto artista inglese Heywood Hardy e pronipote di sir William Beechey, ritrattista alla corte della regina Vittoria. Un ambiente familiare culturalmente stimolante che non manca di influenzare anche gli studi delle sue sorelle, Clarisse e Cynthia che si dedicarono rispettivamente alla pittura e alla danza.
A Parigi, dove la famiglia si trasferisce per seguire la carriera diplomatica del padre, Daphne si iscrive all’Académie Ranson diretta dai pittori Paul Sérusier e Maurice Denis. Dopo la frequentazione dello studio della pittrice polacca Mela Muter, segue gli insegnamenti di André Lhote all’Académie Notre-Dames des Champs. Nel ’22, di ritorno a Londra, Daphne si perfeziona alla prestigiosa Slade School of Art della London University. Nel 1925, vede il ritratto della sorella Cynthia dipinto da Felice Casorati e decide di trasferirsi a Torino per conoscere il pittore italiano. Frequenta quindi la scuola di Casorati insieme a Lalla Romano e Paola Levi Montalcini diventando presto una delle migliori allieve. Nel 1931: il matrimonio con il maestro Felice Casorati allietato, dopo pochi anni, dalla nascita del figlio Francesco. Coltiva la sua passione fino agli ultimi anni della sua vita dedicandosi anche all’acquerello e all’incisione. Partecipa a numerose rassegne nazionali e internazionali affermandosi nel panorama artistico ottenendo premi e l’attenzione dei maggiori critici. Dal 1982, anno della sua scomparsa Daphne riposa nella tomba della famiglia Casorati nel piccolo cimitero di Pavarolo.